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 Fabbricante di lacrime: patetico e ridicolo

Non mi aspettavo molto, ma è stato peggio di quanto pensassi. Non disprezzo la “letteratura” nata sul web, ho letto con discreto gusto sia “After” che le cosiddette “Sfumature” e, dato che sta per uscire il film di questo “Fabbricante di Lacrime”, ho deciso di leggerlo prima. Persino Anna Todd ha detto su Instagram di esserne entusiasta. Un social da abbandonare.

Il target del “Fabbricante di Lacrime” è di 11-12 anni al massimo. La banalità delle scene e le pillole di patetica filosofia lo rendono adatto a chi non ha mai letto molti libri, altrimenti ci si accorge che non solo è tutto già stato detto, ma anche che il modo in cui è proposto è insopportabile e si arriva a stento alla fine.

Il primo problema è l’ambientazione: l’Alabama. Ma perché? Perché fare finta di essere americani quando in ogni pagina sembra un ambiente italiano? I cliché americani presi dai film ci sono tutti, la festa di San Valentino, gli armadietti, il diploma…l’orfanotrofio. Sono tutte idee prese da un immaginario comune che ci è stato inculcato da una vita di film e serie americani, ma che proprio per questo risulta fasullo e posticcio, adatto solo a chi non ha mai letto nulla di decente. Per esempio, il professore di biologia si chiama Kryll, ma che idiozia, neanche nei Simpson. Pensi davvero che nessuno sappia cos’è il krill?

Inoltre: fette biscottate con la marmellata in America? Ma quando mai. Questo è l’ospedale italiano. Altro che Alabama.

Ma non è solo questo. C’è un altro problema: il continuo tentativo di filosofeggiare e cercare di essere poetici nelle descrizioni di questi due personaggi protagonisti, Rigel e Nica. Scrive sempre la stessa storia, lui il bel tenebroso e lei la povera fanciulla gentile che non ha mai avuto niente. Lui la odia perché la ama e lei lo ama perché lui la odia. Niente di credibile, non c’è vita in nessuno dei due, sono solo personaggi costruiti in base ad idee altrui e non c’è mai un briciolo di passione vera da parte della scrittrice che sta sempre lì sulla cattedra a fare la sofisticata con frasette ridicole e insopportabili. Continua a dirci che Rigel morde e graffia, morde e graffia. Bah.

Ho trovato alcune similitudini con “After”. Per esempio Lionel che è come Travis: il tipo che, ignaro di Rigel (Hardin), ci prova con Nica (Tessa). Rigel lo minaccia e lo prende in giro, lo chiama con un nome sbagliato, tutto come fa Hardin su “After”. Alla fine Lionel se ne va, ma che comodità, un personaggio scomodo cambia addirittura città!

Ma quanto sono insulsi Anna e Norman. Rigel e Nica stavano in orfanotrofio e vengono adottati da una coppia talmente arida che diventa insopportabile. Anna vive per Nica, non ha personalità tranne che amare i fiori, stop. Norman fa il disinfestatore e stop. Non c’è altro tranne la loro devozione per i ragazzi che hanno adottato.

Ovviamente il figlio morto di Norman e Anna studiava legge e Nica legge per puro caso nei suoi libri che i figli adottati non possono stare insieme altrimenti sarebbe un incesto, così, apre il primo libro che trova e ovviamente la riguarda. Ma poi che scandalo. Nica ha subito paura di essere una fuorilegge. Avrebbe dovuto usare questo punto per rendere il libro un po’ più ardito, ma invece non lo è mai.

Non fa altro che dire che lui graffia e morde e che sono rotti e i cocci del cuore di qua e di là ma alla fine non sono per niente anormali, sono due che si amano e nessuno può fermarli. Sempre a dire che lui e lei sono rotti quando niente di quello che scrive lo conferma.

Cerca sempre di essere poetica e filosofica, profonda fino allo sfinimento, mentre la trama è poverissima, non succede quasi niente. Pagine e pagine a dire quanto è bello lui e quanto gentile e innamorata lei. Insopportabili.

Il libro è per buona parte in prima persona poi all’improvviso una parte in terza persona e diventa alternato dopo un terzo in prima.

Si è resa conto di essersi incastrata da sola, se fai tutto dal punto di vista di lei lui rimane fuori. Ma alternare prima e terza? Alterna prima e prima con i punti di vista dei due personaggi come aveva fatto Anna Todd, dopo un libro in prima nel secondo compare anche il suo pensiero.

Usando solo cliché la trama è prevedibile. Nica ama gli animali e Lionel le fa vedere una collezione di farfalle ma non si sa perché lei non può dirgli che non le piace.

Il fato è sempre favorevole e quindi artefatto per Nica, finisce sempre per caso nel bagno mentre lui fa la doccia, finisce tra le sue braccia quando tutti sono lontani. Per pagine e pagine in un loop infinito si avvicinano e poi lei fugge.

Lei si definisce strana e sbagliata ma in realtà è normalissima.

Solo perché parla con gli animali? Forse era strano 100 anni fa ma non oggi. Se vuoi la stranezza in un personaggio la devi creare non dire che è strano. Non solo non è strana ma Nica è perfetta, bellissima, amata da tutti e lui pure.

Ama gli animali ok, e i fiori morti no? Anna fa la fiorista e riempie la casa di fiori, l’unica cosa che fa è vendere fiori e Nica non prova il minimo rimorso per tutti questi fiori tranciati?

Altri personaggi di contorno sono Billie e Miki, anche loro come Anna e Norman pedine per niente approfondite e del tutto scontate. Tutto di loro è prevedibile, tutto. Perché? Perché è già visto in tanti film. Una abbandonata dai genitori in viaggio, una con una villa mostruosa, e in segreto una ama l’altra, ma che segreto, si capisce subito.

Possibile che non c’è un solo personaggio che mette i bastoni tra le ruote a Nica? Tutti la adorano.

Una trama fatta di troppe scene madri e dialoghi che non sarebbero mai esistiti nella realtà. Lo stile per questo diventa molto soap opera anche per il ripetersi infinito di queste scene: uno sta male e l’altra lo cura e al massimo si baciano. Poi lei sta male e lui la cura.

Persino tutta la parte delle violenze all’orfanotrofio è così artefatta e ridicola, scritta per sentito dire, che fa ridere. Non ce ne frega della sofferenza di Nica perché non ci arriva, non è vera e la pagina dopo lei si consola con lui. Ovviamente la tutrice è cattiva, brutta, vecchia, beve e fuma e Nica è bella, brava, dolce, gentile e perfetta.

Patetica la scena dallo psicologo sia di lei che di lui. Anche quella, ma quanto è trita e ritrita?

La scena sul ponte è così assurda che fa ridere, la povera donzella in lacrime e i due uomini tutto muscoli, uno stupido e uno bellissimo, che lottano per lei e lei cade dal ponte. Ma per favore. Neanche “Beautiful” è mai arrivato a tanto. Poi l’ospedale e il coma e si scopre che Rigel soffre di una patologia rara. Questo il top della telenovela. Inoltre, Nica aveva capito tutto di Asia, un’amica di famiglia. Appena la vede le fa una psicanalisi completa. Alla fine pure Asia ama Nica, tutti amano la povera ragazza in ospedale.

Quando si baciano è una noia assurda e persino quando vanno oltre (solo due volte). Mai letta scena hot meno hot di così. Anche in quelle scene metafore ripetute a iosa – siamo rotti, siamo costellazioni, stelle, lupi, favole – ma che palle – e neanche finisce la scena. Sfuma come in un film. Vuoi dire che lo fanno? Ok, ma così pare che ti vergogni.

Comunque alla fine sono tutti felici e contenti e accoppiati. Tutti. E in fondo c’è un ridicolo salto temporale per niente originale, “Harry Potter”, “After”, “Sfumature”, l’hanno già fatto tutti e tutti hanno detto la stessa identica cosa: sono sposati e hanno figliato. Che originalità. Direi che è la ciliegina ammuffita sulla torta sfatta che è questo libro.

Le pillole di saggezza continuano anche nei prolissi ringraziamenti: ‘Non dimentichiamoci del potere che abbiamo su chi ci ama.’ Quindi? Poi inseguite i vostri sogni che ce la farete e bla bla bla.

Insomma per concludere: un libro che un editore non avrebbe mai accettato ma che è stato pubblicato per via del suo successo su Wattpad e Amazon, servizi che mi sono stupita di non trovare nemmeno menzionati nei ringraziamenti. Non leggerò altro di lei ma vedremo come va, gli altri autori citati più o meno hanno smesso dopo il primo o la prima saga. L’unica cosa positiva è che si conclude. 

Un libro ridicolo. Non c’è altra parola per descriverlo.

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Elemental 🍿 Fuori dal mondo ma realistico

Sorprendente. Non sapevo cosa aspettarmi da questo film della Pixar, ma ci sono andata basandomi sulla fiducia che ho sempre avuto per la Disney, e sono stata del tutto ripagata. La Pixar non smette mai di stupirmi con le sue abilità grafiche, che anche in questo film si sono superate. Anche se i personaggi principali sono molto stilizzati, l’ambiente è mozzafiato. I particolari di ogni pixel sono stupefacenti, e la cura con cui viene creata la realtà virtuale è talmente tanta che è più bella della realtà. Ogni anno si superano.

Inoltre, il film mi ha sorpreso anche per la fantasia della trama. Guardando il trailer, non si capisce praticamente niente di quello che succede nella storia, ma mano a mano che si sviluppa durante il film, ti sorprende. Ancora una volta i geni selezionati dalla Disney sono riusciti a generare una trama brillante, originale e accattivante, che catturano sia i più piccoli che i più grandi.

Ho aspettato più di un mese per andarlo a vedere, perché temevo il caos in sala, e ancora c’era un po’ di gente, poca, ma ovviamente c’erano anche piccoli spettatori, quelli che più temo. Certo non è mai colpa loro, ma degli incompetenti genitori che hanno. È andata bene, e siamo riusciti a vedere il film tutti quanti, tanto che mi sono stupita che alla fine gli stessi mini spettatori hanno applaudito, e tutto ciò è stato indice del fatto che il film era piaciuto. È piaciuto anche a me, anche se sembra banale dire solo che mi è piaciuto. Sono rimasta sorpresa per la grafica, per la trama e nel complesso.

Anche il messaggio che è stato lanciato è sicuramente degno di nota. Senza entrare nei particolari della storia, il messaggio è che bisogna rispettare le proprie origini ma avere il coraggio di seguire la propria strada. Questo è il messaggio un po’ di base di molti film della Disney, e in questo film ce n’è anche un altro. Il messaggio che più mi ha colpito è stato infatti l’altro, quello di pensare al presente senza focalizzarsi sui problemi che potrebbero esserci nel futuro. Questo messaggio è molto importante e degno di nota. I film Disney hanno sempre hanno la cosiddetta morale che però non tende a insegnare, non è lì a bacchettare, ma a far presente come potrebbero andare le cose.

Bisogna anche tenere presente che si tratta di una storia d’amore, proprio così, una storia d’amore all’insegna dell’inclusività. Questa parola è sempre pericolosa nei film, perché porta forzature di colore, ma in questo contesto variopinto di colori estrinseci alla nostra società, l’intenzione inclusiva è chiara e per niente politica. La storia parla di come due personaggi che provengono da due realtà diverse e che sono diversi in tutto, non solo nel colore della pelle, riescano a trovare non solo un’intesa ma anche l’amore. Il modo migliore per parlare di inclusione è uscire dai colori della pelle e parlarne in modo chiaro e semplice, libero da legami sociali, politici e delle aspettative del marketing.

Dunque, anche se si tratta di persone astratte, le questioni trattate sono umane e attuali e proposte in modo tale che il film può essere visto sia come intrattenimento fine a se stesso, sia come esperienza più profonda e significativa.

Degno di nota è il fatto che un personaggio che è un familiare del protagonista maschile è non-binario. Inoltre, nella versione originale, è stato doppiato da una persona che si definisce non-binaria. Non è necessario fare tanto scalpore, ma non si può neanche far finta di niente, poiché si tratta di una trama sempre più realistica.

Il doppiaggio italiano è stato eccezionale, e mi ha fatto piacere ritrovare tra le voci Serra Yılmaz. Come sempre, la Disney dà l’opportunità a un cantante locale di inserire la propria canzone in italiano all’interno del film e nei titoli di coda, e questa volta è toccato a Mr. Rain. Come tutti dicono, sia i doppiatori che tutti gli altri coinvolti, entrare a far parte del team Disney non è facile, e sono loro a chiamarti. Se ti chiamano, significa che hai stoffa.

Per concludere, un prodotto che aveva la qualità che mi aspettavo, e anche molto di più. Sono rimasta sorpresa da un film di cui non sapevo proprio cosa aspettarmi, e lo reputo anche molto godibile, più di una volta. Come sempre la Disney non si smentisce mai e non mi delude mai.

Elemental
Hermio al Cinema Strop 🍿
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Chains 🐰

Emily non ha capito perché non può portare al cinema il suo coniglio come io porto lei 🐰 un coniglio che a sua volta si porta una coperta, e la coperta? Chi si porta?

Chains
Emily and her bunny