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 Orgoglio e Pregiudizio: Confronti 

Confronto con “Cime Tempestose” (1847)

Non ritengo necessario lodare Jane Austen e il suo famosissimo romanzo. Preferisco parlare della mia relazione con questo libro, che in realtà è un audiolibro che ho affrontato solo ora, dopo averlo disdegnato per molti anni. Nonostante sia noto a tutti, l’ho sempre evitato. Cosa mi ha spinto a leggerlo? Sarò onesta: “After” di Anna Todd. Nel libro di Todd, viene citato più volte, con numerosi riferimenti sia a questo che a “Cime Tempestose” (che ho ascoltato prima di questo).

Se ho trovato “Cime Tempestose” sorprendente per la sua oscurità, questo libro invece lo trovo come un’antitesi, sorprendente per la luminosità, la vivacità della storia, dei personaggi e la visione della vita. Emily, con “Cime Tempestose”, ci ha mostrato come le situazioni possono essere dure, oscure, crudeli, e con pochi personaggi ha generato un mondo che si riflette nel titolo: tempestoso. Jane, invece, aveva un’altra visione. Jane è nata nel 1775 mentre Emily nel 1818, entrambe hanno ambientato i propri romanzi nello stesso periodo più o meno. “Orgoglio e Pregiudizio” è alla fine del Settecento e “Cime Tempestose” all’inizio del 1800. Quindi, con questi due libri, osserviamo due facce della stessa medaglia: da una parte una visione oscura, cupa e tempestosa; dall’altra una fatta di civetterie, borghesia, città, socialità.

“Cime Tempestose” è stato forse così oscuro a causa dell’isolamento. La casa “Wuthering Heights” è solitaria, Catherine e Heathcliff sono pressoché isolati e si incontrano solo con i Linton. In “Orgoglio e Pregiudizio”, invece, ci sono una miriade di personaggi che si mescolano, si incontrano, si amano, si odiano, parlano in continuazione, dialogano, ci sono conflitti, feste, ricevimenti, gite. C’è vita, in contrasto con la staticità di “Cime Tempestose”.

Sono rimasta sorpreso da tutti i personaggi che interagivano tra loro. Erano vivi, brillavano di luce propria, come se la scrittrice li avesse osservati attentamente e parlasse delle persone che la circondavano. Forse si è ispirata a qualcuno che conosceva, ma, proprio come mi era successo per Emily, mi ha stupito come una donna alla fine del Settecento si sia chiusa nella sua stanza e abbia creato un’opera d’arte! Non possiamo negare che sia un’opera d’arte, perché questo libro è arrivato fino a noi ed è ancora uno dei libri più richiesti nelle biblioteche di tutto il mondo. Un libro che inoltre è divertente, ed è questa un’altra caratteristica che mi ha sorpreso e che ha differenziato questi due libri che sto confrontando.

“Orgoglio e Pregiudizio” è pieno di umorismo inglese e ci sono momenti, battute, che fanno veramente ridere. È una lettura leggera e consiglio l’ascolto perché l’audiolibro è spettacolare e vale ogni centesimo che ho speso per comprarlo. Forse la lettura può non essere così scorrevole, ma narrato è perfetto. Paola Cortellesi non solo lo narra con la giusta enfasi, ma lo recita, dando una voce diversa a ogni personaggio. Posso dunque affermare che tutti i personaggi che parlano hanno una voce diversa e questo rende la storia più semplice, meglio di un film.

La particolarità di questo libro sono i dialoghi. Per una grande percentuale, si tratta di persone che si incontrano e dialogano, facendo avanzare la storia e le relazioni. Non ci sono grandi parti di azioni narrate, ma solo un minimo spostamento e accenni allo scorrere del tempo, per poi far incontrare di nuovo i personaggi che si confrontano e, parlando, ci fanno capire come sta andando avanti la storia. Questa è una differenza fondamentale con Cime Tempestose, perché in quel caso, per il 90% del libro, c’è un unico grande racconto della domestica che narra a un nuovo arrivato quello che era successo molto tempo prima, quindi tutto è passato, mentre in questo caso tutto sta succedendo.

Ammetto di aver ascoltato questo libro due volte di seguito. Ho evitato di farlo con “Cime Tempestose” non perché non mi fosse piaciuto, ma per cambiare e leggere qualcos’altro. Invece, “Orgoglio e Pregiudizio” l’ho dovuto ascoltare due volte a causa dell’enorme quantità di personaggi. Mi ero un po’ persa dato che è un libro piuttosto lungo.

Non sapendo nulla della trama, ho sentito la necessità di approfondire. Questa è stata un’ottima idea, poiché spesso una seconda lettura o un secondo ascolto sono l’ideale per comprendere meglio la storia. La prima volta, infatti, è difficile apprezzare e elaborare al 100% le novità.

Dopo la lettura, ho consultato Wikipedia per capire meglio i personaggi. Ho trovato uno schema utile con molte frecce e didascalie che spiegano l’intreccio dei personaggi, che trovo notevole e direi anche geniale, perché funziona. La storia si basa proprio su questo: come i personaggi sono legati l’uno all’altro da relazioni di amore e odio, conoscenza, parentela, interesse, fastidio e, come suggerisce il titolo, orgoglio e pregiudizio, che sono i motori di tutta la storia.

L’orgoglio è spesso associato al personaggio di Mr. Darcy, mentre il pregiudizio è generalmente attribuito a Elizabeth Bennet. Tuttavia, entrambi i personaggi manifestano sia orgoglio che pregiudizio in diversi momenti del libro.

Infatti, si sottolinea spesso che Darcy è stato istruito dalla sua famiglia ad essere orgoglioso delle sue origini. Questo lo rende arrogante e altezzoso, facendo nascere in Elizabeth molti pregiudizi nei suoi confronti. Lo considera più negativo di quanto non sia in realtà, rifiutandosi di accettare la sua prima proposta di matrimonio perché non si fida di lui. Tuttavia, con il passare del tempo, Darcy si dimostra degno dell’amore che Elizabeth ha sempre provato per lui, nonostante abbia cercato di nasconderlo.

Nonostante ciò, anche Darcy ha pregiudizi nei confronti di Elizabeth, soprattutto a causa della sua famiglia. Anche Elizabeth mostra orgoglio, avendo una forte fiducia in se stessa e nelle sue decisioni.

In conclusione, “Orgoglio e Pregiudizio” è una storia complessa e ben scritta, che offre una valida rappresentazione della società inglese di fine Settecento. I personaggi sono ben sviluppati e la trama è coinvolgente. La lettura (o l’ascolto) di questo libro è un viaggio affascinante in un mondo fatto di orgoglio, pregiudizio, amore e umorismo. 

Confronto con il film “Orgoglio e Pregiudizio” (2005)

Fin dalle prime scene, il film è soddisfacente. Sembra che lo sceneggiatore abbia fatto un buon lavoro nel trasporre fatti, vicende e, soprattutto, dialoghi dal libro al grande schermo. A volte, i dialoghi includono parti del libro, cosa che avrebbe potuto essere fatta più spesso, dato che il libro è per la maggior parte costituito da dialoghi. La sceneggiatura poteva considerarsi alleggerita, poiché buona parte del lavoro era stata fatta dall’autrice stessa.

Fa sempre uno strano effetto vedere un film dopo aver letto il libro perché noi abbiamo istintivamente un’immagine durante la lettura. Devo ammettere che l’immagine del film è stata molto simile a quella che mi ero costruita.

Nonostante non abbia mai apprezzato i film successivi con Keira Knightley, devo ammettere che in questo film è perfetta. Si immerge nel ruolo di Elizabeth in modo spettacolare e lo interpreta in modo così credibile che sembra lei. Anche Rosamund Pike è perfettamente credibile nel ruolo di Jane, la sorella di Elizabeth.

Come nella trama del libro, Lizzy e Jane sono le migliori, brillano di più e hanno più importanza nella storia. Allo stesso modo succede nel film, tanto che le altre tre sorelle sono via via meno importanti e restano sullo sfondo. Questo contrasto mette in risalto l’intelligenza delle due sorelle più grandi, rendendole ancora più notevoli rispetto alle altre tre. Questo è un merito di Jane Austen. Nel film, le attrici che interpretano le tre sorelle minori sono oggettivamente meno brillanti e avrebbero potuto essere interpretate da chiunque.

Darcy, una figura molto importante nella storia, ha un bel portamento nella recitazione. Tuttavia, sembra che manchi un po’ del fascino che ci si aspetterebbe da lui. Non si tratta solo di bellezza, Darcy è sempre stato magnetico. Nella serie del 1995, per esempio, è interpretato da Colin Firth. Immagino che lui sia stato perfetto nella parte, avrei preferito guardare quella serie, ma è difficile da trovare.

Perché lo dico senza averla vista? Prima di tutto, perché è una serie con una tempistica un po’ più lunga (sono sei episodi), quindi immagino che abbia dato uno sviluppo più omogeneo alla storia. Ad esempio, la narrazione del libro dura 12 ore, mentre il film che ho visto dura due ore. Considerando la grande quantità di dialoghi, è logico che ci siano stati dei tagli. Non solo, ma ci sono state anche delle accelerazioni, perché molti dialoghi sono molto rapidi. Se non avessi letto il libro, avrei faticato a capire cosa stava realmente succedendo. È normale che vada veloce, perché non si può tagliare troppo, dato che la storia si basa sulle relazioni interpersonali.

Trovo che anche Bingley non sia del tutto convincente, forse a causa della sua statura minuta e del suo aspetto carino. Nonostante Jane Austen non descriva dettagliatamente i personaggi, ne deduciamo le caratteristiche dal loro comportamento. Devo ammettere che non mi sono trovata completamente d’accordo con le interpretazioni degli attori. Persino Collins, a mio parere, è stato scelto inappropriatamente perché troppo basso e piccolo, mentre nel libro dava più che altro un’idea di goffaggine.

Judi Dench è perfetta nel ruolo di Lady Catherine de Bourgh, un personaggio che doveva essere impeccabile dato la sua influenza su molti altri personaggi, essendo temuta e amata allo stesso tempo. L’attrice ha reso il personaggio come doveva essere: un personaggio di cui si parla molto più di quanto si veda, ma che doveva essere interpretato nel modo giusto.

Il film è riuscito a essere altrettanto divertente come il libro quando necessario, rispettandone tutte le sfumature. Ritengo che sia importante leggere prima il libro e poi guardare il film, perché ne vale la pena. Una scrittrice che è riuscita a raggiungere le nostre generazioni merita di essere letta, dato che la sua storia è racchiusa in un libro scritto a mano da lei. Se vogliamo conoscere la sua storia, è giusto prima leggerla e poi guardarla, perché se lo merita.

Citazioni

È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.

(Incipit)

Ma è sempre così, chi non si lamenta non è mai compatito.

(Mrs Bennet)

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