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Topolino 3571 🐭 storie astruse

Tre storie in croce e non ce n’è una normale.

Dato che Topolino vuole vendere il gadget dei castelli di plastica, hai ideato una storia di due episodi con un castello accompagnata da un servizio sui castelli. Quando fanno così si sente e ne risente la creatività che viene forzata in una direzione non necessaria.

Inutile dire che la vignetta iniziale è patetica, come il muro di parole che parla del castello poi c’è l’agenda settimanale che non fa altro che aumentare la pubblicità… Non mancano i giochi per deficienti.

Ma che ci facciamo di sei pagine sulla reggia? Uno sta a leggere i fumetti e si trova una guida turistica, ma che vi prende? Topolino è fatto di fumetti non di tutte queste pagine spazzatura.

Sei pagine che parlano delle prossime uscite in edicola, tutta pubblicità.

Persiste il maggiordomo moralista: chi è del tutto presente sa quando sparire. Ma non vi rendete conto delle cazzate che dite? Forse è meglio che mettere da parte queste storielle da quattro soldi spacciate per pillole di saggezza. E poi non la consideriamo una storia questa, troppo facile.

1

PAPERINIK IN: TRAPPOLA AL CASTELLO, 2 episodi

Carina, bei disegni anche se forse un po’ troppo carichi però non fastidiosi. Peccato che questa storia è stata ideata solo per accompagnare il gadget castello che Topolino vende, infatti il castello nella storia non c’entra niente. Ovviamente è seguita da un servizio di ben sei pagine sui castelli di cui non ce ne frega assolutamente niente.

2

TOPOLINO E LA SPECTRALIA ANTARTICA, episodio 2 di 3

Non se ne può più di questa storia che è un mix di banali cliché. Ovviamente non è neanche finita. È pure soporifera. Ci hanno messo in mezzo Atlantide e quel personaggio inutile (l’archeologa) che non fa niente. Troppa roba organizzata malissimo. Fate le storie normali.

3

BLUE PEAKS VALLEY UN GIORNALISTA

Non ce n’è una normale. Adesso questa nel West. Poi ditemi perché Paperone parla da solo descrivendo quello che deve fare?! Paperone bara nel test e si sente in colpa. Che cazzata. Storia senza capo né coda e anche moralista.

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