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La mappa segreta del Chitarrista: pretenzioso 

Questo è uno dei libri più ridicoli che abbia mai letto. Avrei dovuto intuirlo dal titolo, “La Mappa Segreta”. Quando qualcuno afferma di avere segreti da condividere, c’è sempre motivo di preoccupazione. Inoltre, l’autore parla della felicità del chitarrista, come se ne avessi bisogno.

Mi basterebbe suonare bene; la felicità è un concetto frivolo e fuori luogo in questo contesto. Sono stata attirata dal titolo e speravo di trovare un percorso per sentirmi realizzata. Ho sempre avuto un rapporto difficile con la chitarra e le parole zen usate nel libro contrastano con l’idea che ho di un musicista, che sicuramente non diventa una sorta di buddista con la chitarra.

Non mi piace suonare senza un metodo di insegnamento preciso. Ho provato metodi bizzarri come quelli di Yousician, che iniziano con brani molto semplici e poi, verso la fine del corso, rendono tutto estremamente difficile e frustrante. L’autore discute di questo problema con le applicazioni di studio, il che mi ha sorpreso e mi ha fatto dare più credibilità al libro.

Tuttavia, tutto il resto sembra un revival. Sembra che l’autore stia promettendo miracoli dicendo che chiunque può fare qualsiasi cosa, basta crederci. Un aspetto positivo del libro è quando si afferma che quando si impara una canzone, si dovrebbe suonarla come si preferisce. Ma anche questa è una conclusione a cui ero già arrivata da sola.

Il libro esprime frasi inutili come “Ascoltare, comprendere, praticare e quindi esprimere”. Ma quali sono i segreti? È interessante quando l’autore dice che bisogna lasciare da parte lo spartito e esprimersi, cosa che le applicazioni non permettono perché vogliono rimanere fondamentali. Tuttavia, il libro rimane puramente teorico e presenta una filosofia dozzinale.

Dopo le prime 70 pagine, diventa un miscuglio di informazioni inutili, titoli che non parlano di nulla. Sembra una vecchia tesi di laurea che cerca di prolungare la discussione per fare più pagine, ma alla fine non ci sono consigli pratici, solo teoria filosofica.

Ad esempio, l’autore suggerisce di iniziare ascoltando una canzone e trascriverla, ma non spiega come farlo. Inoltre, tutti questi discorsi teorici potrebbero applicarsi a qualsiasi strumento.

L’autore afferma che “Serve un momento espressivo per orientare lo studio verso un ascoltatore”. Ok, ma in pratica questo libro non mi insegna nulla, né a suonare, né ad ascoltare, né a maneggiare la chitarra.

Il libro raggiunge il suo apice di inutilità quando afferma che per suonare bene si deve stare bene. È un chiaro tentativo di riempire pagine. La musica viene sostituita da frasi zen.

L’autore sottolinea che l’idea romantica del musicista sofferente non è vera, il musicista deve stare bene! Solo perché l’autore è felice, teme che come rocker non sia all’altezza? Non preoccuparti, è così.

Il libro è pieno di schemi che cercano di creare regole dove non ce ne sono, non regole per studiare la chitarra, ma regole su un presunto atteggiamento di vita che renderebbe il nostro suonare perfetto.

Poi ci sono le cinque qualità di una performance eccellente. Alla fine, l’autore non sapeva più cosa inserire. Quando ci consiglia di fare movimento giornaliero, diventa così ridicolo che se avesse scritto qualcosa di sensato prima, ora lo rende privo di significato.

“Attento alle emozioni, non giudicare”. Queste sono parole vuote di qualcuno a cui va tutto bene e che si è improvvisato paladino della pace con la sua chitarra. Non sappiamo nemmeno se sa suonare, leggendo questo libro. Perché mi stai parlando di gratitudine?

Questa frase illustra quanto il libro sia patetico: “Come gocce d’acqua dell’oceano, ciascuno di noi è una goccia e allo stesso tempo è mare.” C’è una frase più banale di questa?

E non parlare di amore, stiamo parlando di chitarre. Forse l’autore si è stancato di suonare e preferisce dispensare pillole di saggezza economiche.

Non so cosa speravo di trovare in questo libro, ma sicuramente non tutte queste sciocchezze (non c’è altro modo per definirle) che non servono a niente.

Forse l’autore era un chitarrista che sperava di diventare famoso insegnando qualcosa di eclatante. Ma se davvero sapevi suonare la chitarra, avresti dovuto insegnarci quella e lasciare queste frasi zen a chi di dovere. Il libro è inutile.

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