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Topolino 3572: ruffiano! 

Un numero disastroso, non c’è una storia che si salva, oltre alle varie rubriche noiose di cui non ci importa niente.

Il capo si dilunga e si compiace di aver dedicato il numero, sin dalla copertina, al tennista di turno. Siete ridicoli.

Sei pagine sul tennista con cui Topolino fa il ruffiano, che schifo, pagine buttate via ad osannare gente di cui non ce ne frega niente tra le pagine di questo giornale.

Altre sei pagine su Sherlock Holmes, ma perché? Perché Topolino ha queste fisse? Pagine buttate via su argomenti di cui non importa niente a nessuno. Quanto ci scommettete che se si facesse un’indagine, nessuno legge questa roba, vogliamo i fumetti, non le cazzate.

Poi parla del salone del libro, ovvero di tutte le uscite della Panini.

Questo numero si presenta così ruffiano che c’è anche la guida turistica patetica con una storia veramente brutta ambientata alla reggia di Caserta, quel ciclo di storie con cui Topolino rende omaggio ad una città, forse nella speranza di venderci più numeri, ed eccoci alla reggia di Caserta. Ridicolo.

Finalmente sono riusciti a rovinare anche i tutorial di disegno, forse si sono stufati, ma li hanno resi talmente tanto inutili che forse è meglio che lascino perdere, hanno paura di creare dei disegnatori più bravi di quelli che hanno assunto?

Non manca la ridicola agenda settimanale, le barzellette che fanno pena (vi prego, smettete di pubblicare le schifezze che vi manda la gente, sempre con questa indole ruffiana).

Non mancano i giochi per idioti, anche questi non li fa nessuno.

Ci sono anche quattro noiosissime, prolisse e assolutamente inutili pagine sull’archivio storico di Napoli!

Avete dei problemi.

Alla fine, anche altre quattro pagine sui castelli, sempre per sponsorizzare la vendita del gadget.

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ZIO PAPERONE E IL COACH INCONSUETO

Quanto è brutta questa storia! Era da un po’ che Topolino era libero dal calcio e dallo sport, ma in questo numero è ritornato a fare i vecchi errori, facendo il cascamorto con uno sportivo di cui non ce ne frega niente. È la gazzetta dello sport, questa? No, stiamo leggendo fumetti su Topolino, perché ci devono propinare sei pagine che parlano di questo tennista e dedicargli una storia lunga e noiosa, e anche la copertina? Sempre a fare i ruffiani, fregandosene di chi vuole solo leggere i fumetti veri. Ogni volta che fanno queste storie forzate, poi la trama lascia a desiderare. La storia che parla di una partita di tennis? Ma state scherzando? Tornate in voi, per favore.

2

PIPPO HOLMES IN: UNA SALSA IN ROSSO – Episodio 1 di 2

Ed ecco la parodia di Sherlock di cui non avevamo bisogno.

Cominciamo con i nomi. Tutti modificati in modi che non si riesce neanche a leggerli.

Ratker sarebbe Baker street.

Hudsdog sarebbe Hudson.

Topson sarebbe Watson.

Ma poi Holmes doveva essere Topolino, no Pippo, dai non ne beccate una.

Noiosa, prolissa, disegni sgradevoli… Ma una storia normale non ce la fate a scriverla?

Come se non bastasse, è divisa in due episodi, già è brutta così, spalmarla in due settimane la fa diventare proprio insulsa.

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ZIO PAPERONE E LA REGALE ISPIRAZIONE

Quackserta? Ma vi rendete conto che non si riesce neanche a pronunciarlo? Raga, se è Caserta chiamatela Caserta, non è che bisogna modificare ogni singola parola! Ecco Topolino che deve fare la guida turistica e questa volta va alla reggia di Caserta per fare il ruffiano, ancora! Come se Caserta avesse bisogno di pubblicità. La storia è banale e con una trama scritta da chi non ha un minimo di idee, ridicola ed imbarazzante. Poi quando cominciano a fare tutti questi nomi modificati non si capisce mai niente, se volete insegnare qualcosa, lasciate i nomi uguali a quelli che sono, altrimenti fate solo casino. Numero disastroso.

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TOPOLINO E LA SPECTRALIA ANTARTICA – Episodio 3 di 3

Finalmente questa storia assurda, contorta e senza senso è finita, non se ne poteva più. La trama si arrampica continuamente sugli specchi e non sa mai dove andare. I personaggi (a parte Pippo e Topolino) sono brutti, noiosi e ridicoli, non se ne poteva più, finalmente è finita.

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Topolino 3571 🐭 storie astruse

Tre storie in croce e non ce n’è una normale.

Dato che Topolino vuole vendere il gadget dei castelli di plastica, hai ideato una storia di due episodi con un castello accompagnata da un servizio sui castelli. Quando fanno così si sente e ne risente la creatività che viene forzata in una direzione non necessaria.

Inutile dire che la vignetta iniziale è patetica, come il muro di parole che parla del castello poi c’è l’agenda settimanale che non fa altro che aumentare la pubblicità… Non mancano i giochi per deficienti.

Ma che ci facciamo di sei pagine sulla reggia? Uno sta a leggere i fumetti e si trova una guida turistica, ma che vi prende? Topolino è fatto di fumetti non di tutte queste pagine spazzatura.

Sei pagine che parlano delle prossime uscite in edicola, tutta pubblicità.

Persiste il maggiordomo moralista: chi è del tutto presente sa quando sparire. Ma non vi rendete conto delle cazzate che dite? Forse è meglio che mettere da parte queste storielle da quattro soldi spacciate per pillole di saggezza. E poi non la consideriamo una storia questa, troppo facile.

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PAPERINIK IN: TRAPPOLA AL CASTELLO, 2 episodi

Carina, bei disegni anche se forse un po’ troppo carichi però non fastidiosi. Peccato che questa storia è stata ideata solo per accompagnare il gadget castello che Topolino vende, infatti il castello nella storia non c’entra niente. Ovviamente è seguita da un servizio di ben sei pagine sui castelli di cui non ce ne frega assolutamente niente.

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TOPOLINO E LA SPECTRALIA ANTARTICA, episodio 2 di 3

Non se ne può più di questa storia che è un mix di banali cliché. Ovviamente non è neanche finita. È pure soporifera. Ci hanno messo in mezzo Atlantide e quel personaggio inutile (l’archeologa) che non fa niente. Troppa roba organizzata malissimo. Fate le storie normali.

3

BLUE PEAKS VALLEY UN GIORNALISTA

Non ce n’è una normale. Adesso questa nel West. Poi ditemi perché Paperone parla da solo descrivendo quello che deve fare?! Paperone bara nel test e si sente in colpa. Che cazzata. Storia senza capo né coda e anche moralista.

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Topolino 3547: uno dei peggiori 

Un numero senza arte né parte, tre storie in croce e tutte spezzettate. Non ce n’è una che si salva, davvero terribili. Difficile capire quale sia la peggiore.

Per il resto, la solita solfa.

6 pagine con la guida di Topolinia, l’idea poteva essere carina ma è noiosa.

2 pagine con la solita inutile agenda settimanale.

6 pagine su Mr. Rain, ma dai! Tra le pagine ci sono anche due storie mono pagina che ritraggono Mr. Rain in versione papero che si chiama Mr. Piogg… che tristezza, ma perché non Mr. Pioggia? Comunque se ne poteva fare a meno.

Poi le solite barzellette per dementi e il tutorial per disegnare Paperino.

Ci sono 2 pagine per pubblicizzare un gadget, quindi altra pubblicità.

Infine, una storia monopagina su Paperina, carina, la migliore, sì, di questo numero disastroso.

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Topolino e la profezia del cavaliere scarlatto, ep. 3 di 3

Noioso e prolisso, non ho letto gli episodi precedenti ma come sempre dà l’idea di storia annacquata per spalmarla su tre numeri. Sembra la brutta copia di un fantasy visto troppe volte.

2

Ritorno a Ducktopia – Ep. 2 di 4: l’imperatrice dei fiori

Ho già letto gli altri episodi e ho disprezzato questa saga trita e ritrita, proposta in tutte le salse finché non sa più di niente. Anzi, resta un sapore di ridicolo. Bocciolo è brutta, ha un testone assurdo e un naso enorme. Peggio di così non potevate disegnarla.

3

Cornelius, la fattoria dei bambini, 2 episodi

Orribile! Bambini, sorelline, fratellini… ma che roba è? Non vorrei leggere queste storie su Topolino. Non dovete fare altro che attenervi al classico, invece qui siamo nel 1804 e parlate di trapper e blizzard? State male. Poi la trama spalmata su due episodi è così sciatta che ho faticato ad arrivare alla fine. Detestabile. Lasciate perdere.

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Topolino 3570 🐭 sciatto

Un numero sciatto, per fortuna quella bruttissima saga delle streghe è finita ma ne inizia un’altra. Le altre storie sono fatte in modo così stanco che non piacciono nemmeno a chi le scrive, e sono pure infantili.

La vignetta iniziale fa la moralista, il capo sa solo lui quello che scrive. Poi l’agenda settimanale rappresenta le solite due pagine da buttare. Carino il tutorial per disegnare Archimede.

Tre pagine di giochi cretini e una di barzellette demenziali: come buttare via quattro pagine.

Nelle ultime pagine Topolino si supera per quanto diventa assurdo: 4 pagine che parlano di una storia nel prossimo numero che ha a che fare con un castello. Guarda caso poi ci sono ben 6 pagine che parlano di un castello venduto a pezzi con i prossimi numeri. Insomma marketing estremo.

Per concludere un’altra storiella melensa del maggiordomo moralista scritta sempre da quel tipo, ormai l’hanno assunto. Ma come si fa a dire certe cazzate: “”Il tempo della felicità esalta chi la vive… e confonde tutti gli altri!!” Quindi? Tutti ’sti punti esclamativi poi, bah.

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TOPOLINO E LA SPECTRALIA ANTARTICA – ep 1 di 3

Inizia questa saga e gli sceneggiatori guardano troppo Netflix, ora si fa come le serie: un pezzetto e poi il titolo. Bah. I cattivi si chiamano le “lepri viola”, ma quanto è infantile tutto ciò? Poi Atlantide, una storia trita e ritrita, basta. Campioni di ghiaccio inviati in una cassa! Certo. Comunque la trama con la nave nei ghiacci non era male ma è rovinata dai cattivi patetici e dal fatto che si tratta di una serie con tema principale Atlantide, era meglio puntare a qualcosa di originale. Infine l’archeologa Tost è un personaggio inutile, brutto e ridicolo. Se ne poteva fare a meno, Pippo e Topolino funzionano bene (meglio) da soli. Inoltre spezzare la storia in più settimane la indebolisce, essendo già piuttosto blanda.

2

IL MONDO DI GHIACCIO – AMELIA OCEANICA CONTRO LE STREGHE VULCANICHE – ep 4 di 4

Finalmente è finita! Non se ne poteva più. Una trama diluita in quattro settimane, contorta e per niente originale, noiosa e prolissa, che non ha niente a che fare con quello che era Topolino. Si intuisce un certo tentativo di voler fare qualcosa di diverso, ma è lì che sbagliate, state sul classico, quello è Topolino.

3

ZIO PAPERONE E IL RISPARMIO IN BOLLETTA

Carina ma corta, ogni volta che fanno un classico non riescono a fare qualcosa di decente.

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GLI ALLEGRI MESTIERI DI PAPERINO – SERVIZIO COMPRESO

Meglio ma mediocre. Va bene lo stile e il ritmo ma resta inconcludente.

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LA CASA DELLE STORIE – QUI, QUO, QUA E L’AVVENTURA IN ARCHIVIO

Trama per bambini dell’asilo! State scherzando spero. L’unica nota positiva è che Qui, Quo e Qua non fanno quei ridicoli teenager ma sono normali in veste di GM. Ma eccoci nelle trame riciclate: si va in una città e c’è un antico manufatto nascosto da ritrovare. Ma quante ne avete fatte ormai di storie così?

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Topolino 3569 🐭 orribile

Ci sono seri problemi di sceneggiatura in questo numero. Sanno disegnare, ma le storie lasciano molto a desiderare. Troppo. Dovrebbero fare un corso di scrittura creativa o rileggere qualche vecchio numero. L’ultima non è nemmeno una storia, ma un riassunto di uscite precedenti. Sanno cosa significa prologo? Non mi sembra.

Non mancano mai all’inizio la vignetta noiosa e il discorso che nessuno legge e alla fine le barzellette per idioti.

Da pagina 105 a pagina 125, ecco come sprecare 25 pagine pagate:

L’agenda settimanale, il concentrato di pubblicità.

Disegnare Archimede va bene, ma l’intervista potrebbero risparmiarsela.

5 pagine sul Comicon o meglio su Topolino stesso.

2 pagine di giochi per dementi.

Un pessimo quiz per fare pubblicità al National Geographic Kids.

Poi in fondo 4 pagine che parlano di una storia nel prossimo numero e in questo ci mettono il prologo. Insomma, un numero disastroso, non hanno preso una decisione giusta. Sempre a spezzare storie e ad annacquarle, serializzare significa impoverire.

In fondo c’è anche il maggiordomo moralista. La mini storia sarebbe potuta essere carina se non ci avesse scritto questa frase: “A volte per essere felici basta guardare avanti”. Ma basta dire sciocchezze.

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IL CORSARO – LE PAROLE GIUSTE – 2 Episodi

Terribile. Ogni volta che Topolino cerca di essere quello che non è, fa un casino. Pirati? Quello sarebbe una specie di Paperone da giovane? Trama copiata da altre viste mille volte e poi pirati buonisti senza armi? Ma dai, lasciate perdere. Fate ridere. Non succede niente, vignette diluite per spalmare la storia su più pagine, addirittura due episodi, per fortuna consecutivi, chi la reggeva la settimana prossima.

E poi Malcom, William, Edward. Ridicolo. E ci mettete pure un innamoramento. Rileggetevi i grandi classici e imparate. Troppo infantile, quindi noiosa, fallimento totale.

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IL MONDO DI GHIACCIO – AMELIA OCEANICA CONTRO LE STREGHE VULCANICHE – Episodio 3 di 4

Certo che adesso anche i paperi neri no! Dai, fate ridere, i paperi sono bianchi non rosa, che fate? Copiate Netflix e le sue false promesse inclusive? Mai letta una storia peggiore, Amelia ha senso in contrasto con Paperone, da sola in mezzo ad altre streghe è ridicola, assurda e non ci interessa! Poi una strega che si chiama Irma, proprio come le Witch! E si vede che le state copiando, ma rifate quel fumetto no? Poi c’è sempre quella sensazione che copiate (male) anche Harry Potter…

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PAPEROGA E IL RAMMARICO PERSECUTORIO

Mamma mia, che disastro! Sembrava cominciata bene in uno stile un po’ più classico, ma è talmente vuota che è ridicola. Non avete più sceneggiatori a quanto pare.

4

TOPOLINO E LA SPECTRALIA ANTARTICA – PROLOGO

E voi questa la chiamate storia? Forse non sapete cosa sia un prologo. Insomma, è l’inizio della storia non un riassunto delle puntate precedenti, quello si chiama appunto riassunto. Qui non avete inventato niente, avete solo detto di nuovo quello che è successo in vecchie storie di questa saga che a quanto pare è anche noiosissima. Poi quella “topa” archeologa ha sempre e solo un’espressione, erano meglio Topolino e Pippo da soli.

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Topolino 3568 Disastroso 

Un numero disastroso, l’unica consolazione è l’assenza di quelle orribili barzellette.

La vignetta iniziale è più patetica di sempre e il muro di parole del capo è assurdo e auto-compiacente, peggio di sempre.

Ci sono tre pagine caotiche che parlano del topo grigio, sarebbe stato interessante se non fosse stato un groviglio di spiegazioni confuso.

Basta con tutta questa pubblicità nell’agenda settimanale.

Avrei preferito disegnare ancora i personaggi principali piuttosto che Pietro.

Quattro pagine dedicate alla guida di Paperopoli ora in edicola, quindi quattro pagine di pubblicità.

Altre quattro pagine per annunciare una storia del prossimo numero sui corsari: di nuovo, un altro ammasso di idee confuse. Sarebbe meglio se realizzaste storie più ordinarie.

Poi ci sono i giochi per dementi, di cui non abbiamo bisogno. Scommetto che nessuno li fa.

Le foto dei lettori, pure quelle, non potremmo farne a meno? Sinceramente non mi interessa nulla di questa gente.

Due pagine che parlano ancora del prossimo numero, insomma un numero che non sapevano come riempire per arrivare a 160 pagine. Sarebbe meglio avere meno pagine e abbassare il prezzo.

Infine, il maggiordomo moralista: “È bene ricordarsi che, talvolta, la soluzione ai problemi è già in noi”. Ma basta con queste cazzate che poi i più piccoli ci credono! 

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“IL MONDO DI GHIACCIO – AMELIA OCEANICA CONTRO LE STREGHE VULCANICHE” – Episodio 2 di 4

Questa storia è noiosa. Amelia e la sua amica indigesta sembrano una versione obsoleta delle Witch. La congrega di streghe che le cerca è male costruita e noiosa. Una trama patetica in ben quattro episodi.

2

“TOPOLINO E L’ALBERO DELLA VERITÀ” – 2 Episodi: 

Troppo complicato e diluito in settimane perde potenza e interesse. Non ha nulla a che fare con Topolino. Tornate in voi e basta con questa Ducktopia, ma cos’è una condanna?

3

“PIANETA PAPERINO – LA VECCHIA CARRETTA”: Carina e con un bello stile di disegni, ma inconcludente. Poi, il titolo, Pianeta Paperino: basta con la serializzazione! Non siete Netflix e fareste meglio a non imitarlo. Il titolo appropriato sarebbe: “Paperino e la vecchia carretta”. Sarebbe meglio se rileggeste i grandi classici.

4

“LA GRANDE MITOLOGIA PAPERA – IL FILO DI PAPERARIANNA”: Continuano a fare queste storie di mitologia fasulla solo perché c’è una raccolta in edicola. Questa mitologia papera come la chiamate è noiosa e alla fine sempre la stessa.

Potrebbe essere confusionario raccontare la mitologia con nomi tutti sbagliati per coloro che non la conoscono. Perché non creare qualcosa di originale invece di usare storie preesistenti? Questa cosiddetta mitologia “papera” risulta noiosa e monotona. Inoltre, le immagini digitali sono sempre sgranate.

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Topolino 3567 🐭 una su quattro 

Per il 75esimo anniversario di Topolino, iniziamo con la vignetta che afferma: “IL BELLO DEL FUTURO È CHE QUANDO DIVENTA PRESENTE TI ACCORGI CHE È PIÙ AMICHEVOLE DI QUELLO CHE PENSAVI…”

Ma ancora con queste frasi idealistiche? In che mondo vivi? Perché dare queste illusioni ai giovani lettori?

Cinque pagine dedicate alla copertina e molte altre sparse che parlano di tutto e niente per celebrare i 75 anni. A mio parere, sarebbe bastata una copertina più attraente e moderna.

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LA CIURMA DEL SOLE NERO – RAPSODIA IN VERDE

E ora basta, giusto? Una conclusione senza senso, una trama senza ostacoli e tutti vissero felici e contenti alla fine! Topolino vede sempre alieni in forma di frutta o verdura, o esseri scomposti e brutti che sono difficili da guardare. Rapsodia in verde? Piuttosto, decadimento in verde. Lasciamo le rapsodie ad altri, mamma mia!

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Il mondo di ghiaccio – AMELIA OCEANICA CONTRO LE STREGHE VULCANICHE (episodio 1)

Che noia infinita. Mi stavo quasi addormentando leggendo tutti quei discorsi banali di streghe create senza genio. La Disney aveva un giornale chiamato Witch, abbastanza infantile, ma inizialmente interessante sull’argomento streghe e magie. Topolino sembra imitare Witch quando inserisce Amalia in questo caotico e infantile melting pot stregonesco, pieno di discorsi soporiferi.

3

PAPERINA, PAPERINO E L’ARTE DELLA PIGNATTA

Non male, siamo sulla buona strada con questa storia che fa da parodia a tutti quei talent show di cucina. Brava Nonna Papera!

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QUA & I BUMPERS – UN CHITARRISTA DI TROPPO

Questa è la tipica storia in cui Topolino cerca di essere alla moda e giovanile, e ha creato intorno a Qui, Quo e Qua un ambiente da teenager frequentato da altri teenager, e vanno alla high school. Che tristezza.

Qui, Quo e Qua normali sono a malapena sopportabili, così sono insopportabili. Lasciate perdere, Qua che suona la chitarra? Lasciamolo ai Giovani Marmotte.

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Topolino 3566 🐭 idee finite! 

Non sarebbe il momento di creare una copertina che abbia senso in relazione a una delle storie che contiene?

Non ho più nulla da dire sulla vignetta e sull’introduzione, sempre lo stesso tentativo di essere simpaticamente diversa e alternativa.

Tutorial su come disegnare Gamba? Ok, ci sta.

L’agenda della settimana pubblicitaria incombe.

Un ridicolo articolo sul pesce d’aprile con foto di talmente bassa qualità che mi vergogno per chi lo ha composto. Quattro pagine bianche sarebbero state meglio.

Giochi ridicoli, barzellette stupide e un maggiordomo moralista

4 pagine sui brillamenti solari, ragazzi, ma perché? Dopo una storia che ne parla in modo così forzato che avevo capito subito che ci sarebbe stato un stupido articolo annesso

Quattro pagine su una storia del prossimo numero che speriamo sia migliore, sarà difficile fare peggio

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TOPOLINO E I DUE VOLTI DELLA VENDETTA – 2 episodi

Un grande titolo che promette molto ma che invece sembra messo lì a caso per fare scena. Continua il noioso ciclo di Ducktopia senza neanche gli autori principali che hanno fallito miseramente, ma non è colpa loro, il direttore è fissato con il solito riciclo di idee: Gambadilegno è il buono e aiuta Topolino con un problema mentre collabora con un altro cattivo. Molte parole e un finale assurdo e senza senso

2

PAPERINO E IL PESCE D’APRILE COL VICINO

Sarà pure aprile, ma il vicino di Paperino coltiva zucche…mah. Storia scontata, tenta di farci ridere inutilmente

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PAPEROGA E UNA SORPRESA PER LA TESTA

Questa è inguardabile, senza una vignetta e con disegni ostici. Avremmo potuto farne a meno

4

ARCHIMEDE E L’AMICO IMPROBABILE

La storia potrebbe essere carina se non fosse condita con un po’ di moralismo, come quello del maggiordomo. Non solo c’è la solita patetica necessità di fare una storia intorno al tema dell’articolo scientifico di cui non avevamo bisogno, ma c’è anche il messaggio esistenziale: se sei intelligente e i tuoi familiari sono stupidi, stai con loro invece di trovare amici adatti a te! Bah, se siete convinti voi che questa sia la via giusta, io non devo educare nessuno.

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Topolino 3549: disastroso

Topo 🐭 3549
Lizzy

Rimango al passo con la lettura di Topolino e recupero alcuni vecchi numeri. La vignetta e la cascata di parole iniziali lasciano sempre molto a desiderare.

Questo numero di Topolino si trasforma in una guida turistica! Topolino si riempie di informazioni turistiche inutili sulla città di Brescia, designata capitale italiana della cultura del 2023. Sei pagine dedicate a questa città, ma chi se ne importa? Ma chi le legge? Credo che tutti le saltano. Ovviamente, una storia ambientata a Brescia completa il quadro del disordine.

Altre pagine sprecate: sette pubblicità condensate in due pagine, chiamate “agenda”, e cinque pagine di pubblicità per ciò che viene venduto in edicola, più cinque pagine di giochi sciocchi e barzellette squallide.

Le storie sono peggiori l’una dell’altra. Ducktopia è ormai diventata la parodia di se stessa e non si può più sopportare. La storia turistica è un format già visto per altre città. I fumetti muti sono patetici, il resto è discutibile. Un numero da dimenticare.

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Ritorno a Ducktopia – Ep. 4 di 4: l’ultimo portale

Ho letto l’episodio tre e questa conclusione è così superficiale che qualsiasi lettore di Topolino avrebbe potuto scriverla. Ho letto già la “stagione successiva” come l’hanno chiamata alla fine del racconto e devo ammettere che le idee sono finite da un pezzo. I personaggi sono stanchi e non legano bene tra di loro. Si tratta sempre della solita storia: cercare un talismano, sistemare un portale, niente di nuovo, veramente poco interessante. La parte successiva sarà ancora peggiore, un’accozzaglia di idee prese da altre parti. In sintesi, la “prima stagione” aveva senso e doveva essere un’opera unica.

2

Minni, Pippo e il mistero del Topoldo

Ogni tanto Topolino vuole fare la guida turistica, pessima idea come sempre. Questa volta hanno deciso di fare un omaggio a Brescia con una storia che è la copia di tutte le altre che hanno come sfondo una città italiana. Le storie si svolgono sempre nello stesso modo: c’è un’opera d’arte con un indizio che porta a un altro indizio e dopo una barbosa e ripetitiva caccia al tesoro, si arriva a qualcosa di nascosto predisposto da un artista. Ma perché dovete fare le guide turistiche? Per di più, nelle vignette si spiegano tutti i monumenti di Brescia come se a qualcuno interessasse… Che noia.

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Don’t worry Bum happy – La diva

Orribile. Bum è un personaggio detestabile, brutto da vedere e insopportabile. Non capisco perché si debba cercare la bruttezza. Questo papero con gli occhi storti e i denti fuori dal becco (sapete che il becco non ha denti, vero?) è insostenibile. La storia si definisce un muto, fumetti muti… ma nei film muti c’erano delle scritte, quindi non ha senso parlare di fumetti muti. Ovviamente la trama lascia a desiderare e non ha senso, cerca di essere divertente ma è solo patetica!

4

Topolino e gli intrusi di Iritop

Topolino e Pippo vanno dal professore Enigm, che è identico a Zapotec, e questo mostra loro un sistema di satelliti che spiano tutti. Grazie a questo sistema di spionaggio interrompono una rapina… Forse gli sceneggiatori dovrebbero fare un corso di scrittura creativa…

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Paperino, Qui, Quo, Qua e i sensazionali ingressi dimensionali

Questa storia ha un pizzico di originalità, peccato che abbiano deciso di metterci il contorno giallo senza un motivo apparente, rendendo la lettura fastidiosa. Il problema principale di questa storia è che è troppo infantile, servirebbero trame un po’ più ricche.

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Topolino 3565: davvero deludente 

Topo 🐭 reading 📖

Questo numero deludente è stato a dir poco imbarazzante! Mi sono sorpresa di quanto in basso sia caduto Topolino questa volta. Stento a credere che… Ma vediamo cosa è successo nel dettaglio. 

La vignetta iniziale cerca sempre di essere spiritosa senza riuscirci. Se solo fosse un po’ più naturale e scrivesse di cose che le interessano, forse riuscirebbe ad essere altrettanto interessante. Questa volta prende in considerazione la storia che è stata acclamata parecchio nei numeri precedenti di Topolino, quella del cosiddetto “Sole Nero”.

Di questa storia ovviamente ne parla anche il capo nel muro suo di parole settimanale che non legge nessuno.

Non mancano le due pagine dedicate alle pubblicità, una per giorno. Sembra che sia impossibile liberarcene, ma a cosa serve? Solo spazi pubblicitari. Il tutorial di disegno questa volta si cimenta con Gambadilegno e ci sono quattro pagine di tutorial e tre di intervista, non si sa a chi. Ma la cosa più assurda è un’altra intervista ad un giornalista che parla di un mago e ci sono quattro pagine dedicate al giornalista più che al mago, ma non ce ne frega niente di entrambi, finitevela di volerci inculcare informazioni. Due pagine di giochi, anzi tre, buttate al vento e con grande infelicità mi rattristo nel constatare che ancora ci sono quelle detestabili, patetiche e inutili barzellette. Ho capito che ve le mandano i lettori, ma se fanno schifo glielo potete anche dire, tanto prima o poi glielo dirà qualcuno!

Prosegue anche lo spazio dedicato a quel tipo che parla di maggiordomi che si impersona in Battista, stravolgendolo completamente. L’hanno definito Battista maggiordomo esistenzialista, ma io direi che più che esistenzialista è un moralista. Basta, l’abbiamo osannato anche troppo questo tipo, che pensi al suo di maggiordomo.

Topolino deve aver perso la testa con le ultime due storie di cui poi parlerò più in dettaglio. In una sembra quasi che abbiano deciso di fare delle storie per i bambini dell’asilo nido. Ragazzi, ma state scherzando? Basta con questo paperotto, dateci Paperino e le sue storie. Poi si sono incaponiti con il padel, se non riescono a parlare di calcio ci devono inculcare anche altri sport? È solo una storia che deve introdurre un articolo di cui avremmo fatto tutti a meno. Topolino, stai andando a picco.

Adesso vediamo le storie e vediamo perché sono tanto orribili.

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LA CIURMA DEL SOLE NERO – PROFONDO BLU

Una storia senza fine, una specie di Topolino e altri personaggi si ritrovano su una nave alla deriva nello spazio e ogni volta che tirano fuori questa storia succede sempre la stessa cosa: questa nave arriva in un pianeta, fanno dei combattimenti, risalgono sulla nave e se ne vanno. L’originalità non è certo di casa qui. Noiosa e per niente divertente. Quindi niente di che. 

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ZIO PAPERONE E LA TERRIBILE BANDA BASSOTTI – 2 episodi

Questa storia aveva ingranato abbastanza bene, perché affrontava il tema della paranoia senza comunque nominarla. I Bassotti con i loro comportamenti fanno perdere la testa a Paperone ed era stato interessante come avevano impostato il discorso. Non hanno saputo fare altro, non hanno fatto altro che ripetere sempre la stessa cosa, addirittura hanno deciso di fare questa storia doppia, cioè due episodi, quando ne bastava mezzo per dire tutto quello che hanno detto. I Bassotti fanno diventare matto Paperone e non succede altro finché lui decide di fregarsene. Tutto qua. Beh, se iniziate una storia almeno finitela e non siate così prolissi.

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UN MAGICO MONDO ALLA FATTORIA – LA MAPPA DEL TESORO

Questa è la storia più brutta che abbia mai letto. Innanzitutto, quando cominciano a prendere come protagonista Paperino da piccolo, che lo chiamano Paperotto, c’è qualcosa di sbagliato. Paperino è una miniera di storie interessanti, basta che si muova e faccia qualcosa di divertente e viene fuori una bella storiella. Mi sapete dire chi se ne frega di quando era piccolo? Mi stupisco di chi ha ideato questa storia perché credo che avesse come target di lettori quelli che hanno almeno tre anni, ma non di più. Leggendo anche le vecchie storie di Topolino, e per vecchie intendo di parecchi anni fa, mi rendo conto di come prima le storie fossero adatte ad un pubblico anche adulto, ma non perché toccavano temi proibiti, ma perché erano costruite in modo geniale, articolato, interessante, mentre questa è veramente patetica. Paperino da piccolo gioca, basta, non c’è altro! Qui siamo veramente alla frutta, è stato difficile arrivare fino alla fine per leggerla tutta, veramente ignobile.

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PAPERINA, PAPERINO E IL CLUB DELLA RACCHETTA

Se possibile, forse questa storia è anche peggio della precedente. Prima addirittura del titolo, Pico si mette a fare il professore in cattedra e si cimenta nella spiegazione dettagliata, per ben due pagine piene di vignette fitte di parole, delle regole del padel. Ammetto che non ci ho capito niente, più leggevo e più la mente si rifiutava di capire questo sport che non mi interessa, non mi piace e non mi sembra luogo di parlarne. La storia è banalissima e poteva essere anche adeguata al tennis, ma il vero problema è che Topolino poi si doveva mettere a parlare proprio di questo sport con un articolo che lascia tutto il tempo che trova. Come sempre, allestire una storia per fare poi un articolo rende la storia sciatta e l’articolo rimane sempre non adatto a questo giornale.